L’Acropoli di Tivoli si trova a picco su Villa Gregoriana. È costituita da due templi costruiti tra il II e il I secolo a.C. il tempio di Vesta e il Tempio della Sibilla.
L’acropoli di Tivoli: il tempio di Vesta
Vesta era la dea del focolare domestico. Veniva venerata privatamente in ogni casa, mentre il culto pubblico consisteva nel tenere perennemente acceso il fuoco sacro nel tempio cittadino. Il culto di Vesta, con il compito di mantenere acceso il fuoco sacro al centro del tempio, era affidato alle Vestali.
A Tivoli il tempio che conteneva questo fuoco sacro era appunto il tempio di Vesta, un tempio a pianta rotonda posizionato sul pittoresco sperone dell’Acropoli di Tivoli.
La costruzione risale alla prima metà del I secolo a.C. È composta da un basamento rotondo su cui poggiavano originariamente 18 colonne di ordine corinzio. Ad oggi ne rimangono solo 10.
All’interno del colonnato si trova il peristilio, ricoperto da un soffitto marmoreo a cassettoni decorati con rosoni, e la cella in muratura, con una caratteristica porta e una finestra.
Dopo secoli di incuria e saccheggio, in epoca recente è stato ripristinato quanto restava dell’antica struttura.
Il tempio di Vesta visto dai pittori
Molti artisti, nel corso degli anni, hanno dipinto questo tempio rendendolo una delle attrazioni più dipinte (e fotografate) di Tivoli. Anche artisti famosissimi come Giorgio De Chirico hanno fatto del Tempio di Vesta il protagonista delle loro creazioni.
L’acropoli di Tivoli: Il tempio della Sibilla
Il tempio della Sibilla risale al II secolo a.C. Di pianta rettangolare e in stile ionico, è composto da un basamento di travertino, su cui poggiano le pareti perimetrali, anch’esse in travertino.
La Sibilla ricordata è Albunea o Sibilla Tiburtina, che fa parte del pantheon delle sibille alla pari con quella di Delfi e di Cuma. Il culto dei tiburtini per questa sibilla è secondo solo a quello per Ercole.
Nonostante l’attribuzione del tempio alla sibilla Albunea, però, non si può affermare con certezza la divinità a cui esso era dedicato.
Durante il medioevo il tempio venne trasformato nella chiesa di San Giorgio e destinato dal 978 d.C all’assistenza e alla distribuzione delle elemosine ai poveri.