Anfiteatro Di Bleso, I Giochi Della Roma Imperiale a Tivoli
Ai piedi della Rocca Pia sono visibili i resti di un altrettanto imponente struttura. Questa però di epoca imperiale romana.
L’Anfiteatro di Bleso.
L’Anfiteatro di Bleso, una recente scoperta
Scoperto soltanto nel 1948 durante alcuni lavori per la realizzazione di una nuova arteria stradale, l’Anfiteatro di Bleso è arrivato sino ai giorni nostri non in buonissime condizioni. Sono infatti passati moltissimi anni dalla sua costruzione (fu costruito nel II sec). Fu anche in parte distrutto durante i lavori di realizzazione della Rocca Pia, ad esso adiacente.
Per molti anni si pensò che questa costruzione, denominata in alcune fonti medievali “fundum amphiteatrum”, fosse andata persa. Ma era solo per un errore di interpretazione.
Il pensiero comune voleva che la Rocca Pia fosse stata costruita nella stessa area di questo “fundum”, ma non era così. Fu costruita nei pressi dello stesso.
Un anfiteatro da 2000 spettatori
I lavori per la Rocca Pia finanziati da papa Pio II influenzarono in negativo il processo di conservazione dell’Anfiteatro di Bleso.
Vennero livellate tutte le pareti.
Non potevano essere più alte di tre metri e dovevano essere interrate. Tutto ciò per evitare che eventuali nemici potessero trovarvi rifugio.
Le gradinate originariamente erano alte all’incirca 12 metri e potevano accogliere circa 2000 spettatori.
Perché “di Bleso”?
È denominato “di Bleso” ormai per abitudine, anche se l’attribuzione della paternità di questo edificio a M.Tullius Blaesius non è del tutto certa. Vi è un’iscrizione che racconta come M.T. Blaesius abbia contribuito all’inaugurazione dell’anfiteatro con 200.000 sesterzi e 200 giornate lavorative.
Un grande contributo, visto che pagò sostanzialmente tutta la festa d’inaugurazione, ma non è lui che finanziò i lavori di realizzazione della costruzione.
O per lo meno non abbiamo abbastanza fonti per attestarlo con certezza.
Un’altra iscrizione ubicata a palazzo San Bernardino, sede del Comune di Tivoli, e risalente al 184 d.C ricorda invece un certo M. Lurius Lucretianus, il quale avrebbe indetto nell’anfiteatro tiburtino dei giochi con venti coppie di gladiatori.
Secondo alcune fonti ed alcuni storici, nelle immediate vicinanze dell’anfiteatro vi era una “Schola Gladiatorum”, al giorno d’oggi però non ancora individuata.