Il Santuario dedicato ad Ercole più grande d’Italia
Il Santuario di Ercole Vincitore a Tivoli era il più grande tra i santuari italici dedicati ad Ercole. Il secondo di tutto il Mediterraneo. Più grande del santuario tiburtino c’è solo quello di Gades in Spagna.
La sua costruzione risale al periodo tra la fine del II secolo a.C. e l’82 a.C. Svetonio ci racconta come in numerose occasioni l’imperatore Augusto amministrò la giustizia romana sotto i portici del santuario tiburtino.
La struttura del Santuario
Una piazza, un teatro e un tempio. Erano queste le tre aree in cui era formato il Santuario di Ercole Vincitore. Un’opera che dall’alto dei suoi 3000 metri quadri di estensione avrebbe colpito scenograficamente tutti coloro che arrivavano a Tivoli da Roma.
Ci vollero più di dieci anni per costruirlo e le difficoltà furono molte.
Gli architetti dovettero prevedere e realizzare un corridoio coperto sotto il Santuario in modo da far passare l’antica via Tiburtina, la cosiddetta via Tecta.
188 metri per 141 metri. Un’opera magnifica dedicata al protettore della città di Tivoli: Hercules Victor (o Invictus), Ercole Vincitore.
Il culto di Ercole a Tivoli
La città di Tibur venerava Ercole sia come dio guerriero, appunto Ercole Vincitore, sia come protettore delle attività estrattive del travertino, Ercole Sassano. Secondo alcuni storici, il culto di Ercole Victor fu originario di Tivoli e venne poi esportato a Roma da Marcus Ottavius Herennus, ricco mercante d’olio.
Col passare degli anni, il culto di Ercole si andò perdendo. Il santuario perse la sua caratteristica di luogo di culto, ma la presenza di condotte d’acqua permise lo sviluppo di mulini, armiere e fonderie. Molti anni dopo, le stesse condotte permisero l’insediamento di una cartiera e della prima centrale idroelettrica da cui sia stata lanciata a distanza, verso Roma, corrente alternata.
Il Santuario presenta dunque ad oggi anche uno straordinario patrimonio di archeologia industriale.