Villa Adriana pronta a mostrare al mondo i suoi angoli più preziosi
Dopo quasi dieci anni è possibile di nuovo visitare le “Piccole Terme” e gli “Hospitalia” di Villa Adriana. Grazie infatti a dei lavori di restauro finanziati dal Segretariato Regionale del Lazio, infatti, l’Istituto delle Villae ha potuto consolidare le murature, pulire le superfici pittoriche e pavimentali e rinnovare le coperture con materiali innovativi delle Piccole Terme.
Per quanto riguarda gli Hospitalia, invece, i lavori di restauro hanno riguardato attività di pulitura, restauro e bonifica dell’intelaiatura in ferro dei vecchi interventi.
Le Piccole Terme e gli Hospitalia
Hospitalia
Gli Hospitalia erano un edificio destinato a personale di medio rango, al seguito della corte, noto soprattutto per i mosaici pavimentali a tessere bianche e nere che formano decorazioni di tipo geometrico e floreale.
Le Piccole Terme di Villa Adriana
Se si sente il nome Piccole Terme si potrebbe pensare a qualcosa di umile, poco sfarzoso. Tutt’altro. A differenza delle Grandi Terme, che potevano ospitare all’incirca 2000 persone, le Piccole Terme erano molto probabilmente un luogo destinato all’Imperatore e pochi altri suoi fidati, di medio alto rango.
Piccole Terme e Grandi Terme: le differenze
La differenza la si coglie proprio nelle decorazioni che potrete ammirare se andate a visitare la Villa di Adriano.
Le Grandi Terme, destinate ai servi e ad i soldati, presentano i classici mosaici a tessere nere e bianche tipiche di uno spazio destinato a classi inferiori.
Le Piccole Terme, invece, rappresentano uno degli edifici più lussuosi dell’intera Villa Adriana.
Numerose e varie decorazioni marmoree e una notevole ricchezza di soluzioni architettoniche nella pianta dei diversi ambienti.
Una piccola curiosità sulle Grandi Terme
Una piccola curiosità: secondo l’architetta Eugenia Salza Prina Ricotti il progetto iniziale di questo luogo fu modificato per essere coerente con l’editto di Adriano che prevedeva di avere delle terme separate per i due sessi. A questo scopo, forse, sarebbe servito un corridoio semicircolare che collegava tre stanze a tre piccoli locali: due tepidarium e un calidarium.
Foto dal sito dell’Istituto delle Villae